mercoledì 13 luglio 2011

Il cigno nero

Non soffro poi così spesso.
Solo ogni tanto, la sera, mi devo distrarre dal buio che c'è fuori dalla mia finestra.
Per il resto, vivo. Corro. Sto incontrando tanta gente, un po' per caso, un po' per intenzione.
Ma credo che caso e intenzione siano più legati di quanto l'uomo non creda. Una volta che lasci alle coincidenze le tue redini, e smetti di voler controllare tutto ossessivamente e con timore, le coincidenze stesse remano dalla tua parte. O almeno, per me è stato così, ieri, quando ho incontrato una persona temporaneamente in Italia, che avevo 1 possibilità su un milione di incontrare, e ci ho parlato curiosa.
O quando, l'altro ieri, A. ha detto una frase che io mi ero detta prima di andare a dormire, per la prima volta in vita mia.
Casi, cigni neri. Seguili, quando si presentano. Se ti portano dalla parte sbagliata, cambierai strada. Ma non prima di aver visto cosa nascondono.

mercoledì 6 luglio 2011

Eccoti


Ed eccola qui.
Non trionfale, non improvvisa, ma subdola e sotterranea. L’elaborazione del lutto.
Ecco arrivare, gradualmente, come sassolini di una frana, le sensazioni più temute.
Sento il vuoto, nulla è certo. Un supermercato. Memoria. Una via. Memoria.
Tutto evoca, tutto rimanda a quello che è passato e che non tornerà, perché ora per me è un dogma, non farlo tornare. Non voglio nulla di vecchio, do il benvenuto al nuovo e spero.
Piangendo, spero. Cadendo, spero.
E qualcosa farò anche. Non ora, però. La forza dell’ansia si è spenta, benvenuto, dolore.

martedì 5 luglio 2011

Un sole arancione

Nel bel mezzo di un prato ti ho detto che la razionalità aiuta l'uomo a vivere meglio, ma non gli fa capire il perchè della vita. Sognare, invece, rende la vita più difficile, ma mostra i perchè.

Succede tutto così in fretta.
E' come se avessi forzatamente bloccato il corso naturale degli eventi della mia vita per troppo tempo, e ora, che sono libera,
il tempo stesso corresse più veloce per recuperare.
Quel giro in moto mi ha rimessa al mondo. Tutta quell'aria tra i capelli, quelle macchie verdi che scorrevano indistinte, mi hanno fatto sorridere stupidamente, dentro a quel casco.
E poi quei discorsi di una facilità disarmante e al tempo stesso così complicati e significativi. Come un fratello
a cui non parlavo da tempo, mi hai ascoltata, l'ho visto che ascoltavi davvero. Quello che abbiamo fatto oggi è pura condivisione.
Le nuvole dalle forme strane. Il coniglio, il cane, il maiale sdraiato.
La tua voglia di vivere sfrenata. La sento, mi attrae.
Il fiore in borsa.
I tuoi occhi gialli e quegli abbracci, così onesti. Ho amato questa giornata.

Non so cosa sia, ma va bene così. Senza impegno, solo felicità.



Baciarti con Bologna ai piedi.